Audio AC3, Vorbis, Mp3: quale scegliere?
Come per molte altre cose, l'audio perfetto non esiste: esiste solo
quello che è meglio per voi e la scelta va fatta tenendo conto
di alcune necessità.
Se, ad esempio, volete assolutamente l'audio multicanale, tenetevi le
tracce ac3 così come le sforna il ripper e inseritele nel
vostro file (Avi o Ogm). Se dovete muovervi all'interno del video clip con le
informazioni sui capitoli e prevedete di non riprodurre mai il vostro
film su un riproduttore da tavolo, potete considerare l'efficiente
compressione vorbis da inserire in un file Ogm. Se, viceversa, l'obiettivo è
un video clip portabile sui PC più diversi (o anche sui lettori
stand alone), l'mp3 in un contenitore Avi
è la scelta che fa per voi.
Ma, oltre a questioni di preferenza personale, ci sono anche aspetti
oggettivi che possono avere il loro peso: velocità e
qualità.
La velocità.
Un test molto semplice (ma che ripropone un caso reale) ha
permesso di rilevare le diverse velocità di decompressione dei
vari formati audio. Una traccia ac3 contenente solo due canali (il
confronto è stato più equo) è stata decompressa e
ricodificata nei formati mp3 stereo, mp3 joint stereo (entrambi alla
massima qualità) e ogg vorbis.
Poiché la traccia ac3 era da 192 kbps, anche le altre avevano lo
stesso bitrate; la traccia ogg vorbis è stata compressa alla
qualità 6 e aveva un bitrate medio effettivo leggermente
minore. Dopo 5 prove per ogni formato si è arrivati facilmente
al verdetto.
Tempi di decompressione dei diversi
formati audio.
E' stato attribuito alla decompressione del file mp3 stereo il
tempo unitario (il formato stereo puro contiene i dati di ciascun
canale compressi separatamente e offre dunque il maggior dettaglio).
Ebbene, è
necessario il 7% del tempo in più per decomprimere la stessa
traccia in mp3 joint stereo (questa codifica non mantiene separati i
due canali ma, pur offrendo un audio ancora stereofonico, sacrifica
parte del dettaglio della "scena sonora" per
raggiungere una qualità leggermente superiore: la differenza in
questo caso è percepibile, e si apprezza soprattutto ai bassi
bitrate. Per la cronaca, la maggior parte del materiale audio
normalmente scambiato sulla rete è codificato così). Per
decomprimere l'audio vorbis servirà l'80%
del tempo in più, quasi il doppio. E infine, se uno può
permettersi di attendere oltre il 225% del tempo in più
(quindi più di tre volte rispetto all'mp3 stereo) può
arrivare a godersi l'audio ac3: e tenete presente che questa traccia
conteneva solo 2 canali, figuratevi 6!
Parlando di velocità, forse a qualcuno interesserà sapere
che le prestazioni in compressione del programma oggenc (e dunque in
formato vorbis) non temono confronti, risultando assolutamente da
primato (ma notate che, utilizzando le impostazioni di qualità 2 o 3,
anche lame sa farsi notare); tutto ciò non influisce minimamente sulla fase di riproduzione
ma, si sa, la conoscenza è libertà: fate un po' voi...
La qualità.
E' fuori discussione che se uno può supportare (in termini di
potenza di calcolo) la decompressione ac3, ha senza dubbio la migliore
qualità ottenibile per il proprio videoclip: la traccia è
copiata direttamente dall'originale, contiene 6 canali audio distinti,
cosa si può volere di più? Certo, però, che se
parliamo di backup di DVD parliamo anche di ridurre lo spazio occupato,
quindi lo stream ac3 "costa" parecchio (384 kbps o anche più!);
e allora, cosa scegliere?
Una recente prova comparativa su diversi formati audio stereo (potete leggerne
i dettagli a
questo indirizzo) ha proclamato vincitore, per la compressione a 128 kbps
circa, il formato vorbis (compresso con aoTuV) e l'mp3 (compresso con lame) ha ottenuto un meritatissimo
terzo posto (il secondo se l'è aggiudicato il formato MPEG Plus che però
raramente si usa come audio nei videoclip). Si noti tuttavia che, a bitrate più
bassi, il margine a vantaggio del vorbis aumenta sensibilmente.
Grazie alla natura di progetto open source, lame si giova del
contributo costante di numerosi programmatori da tutto il mondo ed
è diventato, negli ultimi anni, l'encoder di riferimento per la
qualità della compressione MPEG1 (sulla velocità stanno ancora
lavorando e i progressi sono continui e incoraggianti). Lo stesso
può dirsi per l'encoder vorbis che, però, ha dalla
sua una carta in più: un formato completamente libero e
progettato con cura che si è imposto anche contro i più
blasonati concorrenti, affermando la validità del modello "a
bitrate variabile". Questo approccio prevede l'utilizzo di un bitrate
più basso per le "scene sonore" meno ricche, permettendo di
risparmiare spazio in favore di quelle più complesse:
l'obiettivo (raggiunto) è quello di mantenere costante la
qualità e non ci vuole un audiofilo per sentire che un brano ogg
vorbis compresso a qualità 3 suona decisamente meglio di un mp3
a 112 kbps.
In conclusione...
Se l'audio multicanale non ci tenta, la scelta può essere ardua:
l'audio mp3 è veloce, portabile e, ovviamente, di buona
qualità (soprattutto se consideriamo la modalità joint
stereo, che è un ottimo compromesso e che usiamo anche nella
codifica dell'audio nella guida), l'audio vorbis è un po' meno
veloce, meno diffuso ma vanta una compressione più efficiente.
Con un codec video ben configurato e uno dei due formati per l'audio
potreste riprodurre un videoclip perfino su un processore a 350 MHz:
a tal fine molti usano inserire nei clip Avi la medesima traccia in
formato ac3 e in mp3 proprio perché, a seconda della potenza
disponibile, possono scegliere quale audio ascoltare.
Certo, non è questo il luogo per una esaustiva disamina delle
caratteristiche dell'uno e dell'altro formato ma forse un inizio per
saperne di più e scegliere con cognizione di causa. E, per gli
approfondimenti, la rete offre una documentazione pressocché
illimitata, quindi buona lettura!
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